Un risveglio Cristallino

Salire al Lorenzi di prima mattina e sciropparsi circa 1000 metri su un ghiaione ha il suo perché. Salire in forcella e trovare una giovane coppia inglese con ancora negli occhi la meraviglia dell’alba appena trascorsa che racconta entusiasta le loro escursioni in Dolomiti anche, eh..la montagna! Il tempo di rifiatare un po’ e via per la Dibona. Una ferrata con un bello sviluppo sulle creste e fra le cenge del gruppo del Cristallo. Un itinerario ricco di storia, di panorami lunari, di residuati e manufatti bellici che ‘corre’ costantemente attorno a quota tremila. Un ambiente maestoso al centro delle Dolomiti con le Tofane, il Civetta, Il Pelmo, le Tre Cime, il Paterno, tutti lì a portata di mano. Seppur con qualche insistente nuvola di troppo!

Agosto pieno, un periodo non proprio solitario per le Dolomiti. Se a questo aggiungiamo che ho per la testa di percorrere una delle ferrate più panoramiche del comprensorio ed a pochi km da Cortina, la sveglia deve suonare presto per forza!
Dal Passo Tre Croci (1808 m) parto verso le 06.00 e mi aspettano, 1000 metri di dislivello per arrivare all’attacco della ferrata. La ferrata è la Di Bona, nel gruppo del Cristallo e (dopo che nel 2016 è stata dismessa la bidonvia che permetteva di raggiungere forcella Staunies) ha la particolarità di una impennatissima parte iniziale su di un ghiaione friabile! La temperatura è gradevole; il sentiero parte su una forestale e poi tagliando per le piste da sci fino a raggiungere, dopo qualche fortunato incontro con dei camosci e dei caprioli, il Rifugio Son Forcia (2015 m) da dove comincia il ghiaione che porta ai 2932 m di forcella Staunies. Qui sorge anche il Rifugio Lorenzi, chiuso ed abbandonato dopo la dismissione dell’impianto di risalita.

Raggiunta la forcella trovo inaspettatamente una coppia di inglesi che hanno passato la notte al bivacco esterno e mi raccontano di un’alba da film, con le nuvole spumose che salivano da valle, il rossore del sole che infuocava le cime e…bene, lo metterò in preventivo di passare una notte quassù, prima o poi. Dopo qualche foto, ci salutiamo (loro faranno la Cima del Cristallo) e riparto verso quell’invitante mondo roccioso!
La ferrata parte subito con uno spettacolare ponte tibetano (che fu protagonista anche delle scene del film Cliffanger) a far da introduzione lungo la cresta, attrezzata in maniera talvolta eccessiva, che si va a snodare verso ovest. Faccio una piccola digressione per raggiungere la Cima del Cristallino (3008 m) e riparto alla volta di forcella Padeon.

La giornata limpida e calda, qualche nuvola continua a rimanere aggrappata alle cime più alte ma il panorama è di tutto rispetto, oltre a questo fortunatamente in giro non c’è ancora nessuno e mi gusto in completa solitudine questa fantastica traversata spaziando con lo sguardo ovunque! Portandomi verso la forcella raggiungo il ricovero Buffa di Perrero (2760 m), un baraccamento alpino risalente alla prima guerra mondiale testimone silenzioso, assieme ai camminamenti ed agli squarci nella roccia, di tremendi scontri.

Proseguo seguendo il versante sud orientale del Vecio del Forame ed al bivio successivo mi calo verso valle seguendo una traccia di sentiero e riguadagnando la piana di Padeon. Tra una distesa infinita di mughi raggiungo di nuovo il rifugio Son Forca e completo il giro raggiungendo il Passo Tre Croci.

NOTE ITINERARIO

Tempo totale: 7h
Dislivello: 1200 m

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